Dalla storia contemporanea alla storia globale

Oggi assistiamo ad una crisi profonda dell’insegnamento della storia, sempre più marginale nei licei ed evitata – per quanto consentito dai piani di studio – dagli studenti universitari. Le ragioni di questa situazione sono complesse, però l’approccio eurocentrico ed essenzialmente storico-politico non appaiono più adeguati agli interessi e alle aspettative degli studenti. È un fenomeno che si osserva tutti i giorni entrando in classe per svolgere lezione.

Lo scopo della storia globale è quello di offrire una visione della storia complessa e più possibile completa sottraendo spazio alla visione eurocentrica per allargare l’analisi ad una chiave interpretativa globale: la storia degli altri continenti, cioè, non è più la storia degli europei in quei luoghi (o la storia della loro influenza su quei luoghi), ma lo sguardo viene allargato sulle dinamiche sociali, culturali e politiche interne ai popoli extra-europei.

Semplificando, la storia globale si fonda su queste tesi metodologiche:

  • La global history non è la storia dal punto di vista della globalizzazione: è la ricostruzione delle vicende di un mondo non eurocentrico, ma multipolare
  • La global history è una storia profondamente sociale e culturale: le relazioni fra soggetti e oggetti e le complesse dinamiche di causa/effetto, infatti, non sono governate semplicemente dalle vicende politiche e “dei poteri”, ma si evolvono in dinamiche complesse fortemente influenzate da processi di natura sociale e culturale. Ad esempio, non si capisce il fallimento del comunismo sovietico e il successo di quello cinese se non si inquadrano le due vicende nella storia socio-culturale dei due paesi: in Cina, infatti, il modello collettivizzato ha trovato un terreno molto più fertile in quanto la società cinese era stata plasmata, fin dall’età moderna, da idee e ideologie che ponevano al centro dell’equilibrio sociale la collettività e non l’individuo.
  • La global history non può fare a meno dell’economia e dell’analisi sociale: almeno dall’età moderna le vicende storiche sono state fortemente influenzate dall’integrazione delle risorse e delle economie. Per questo la storia globale dell’età contemporanea non può esimersi dal presentare il quadro globale di queste dinamiche dando ampio spazio anche all’analisi dei dati che sono importanti per capire le dinamiche e anche per “sfatare” alcune vulgate storiche che hanno fondamenti filosofico-culturali ma non economico-fattuali.
  • La global history non può fare a meno di ripensare le logiche spaziali. Oggi, una larga parte della storiografia continua a ragionare in termini di identità e alterità (noi occidentali e gli altri “stranieri”, i “nord-europei” e gli “europei del sud”…), mentre è sempre più evidente che il mondo funziona con meccanismi sempre più complessi e ibridi. Per questo la storia globale si propone di studiare le dinamiche storiche nella loro “interezza” globale.

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